Ultimo aggiornamento: sabato 19 ottobre 2024
1. Il principio
Cosa se ne fa una scuola di una serie di principi? e in particolare di un principio come "Cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente.?" In questo articolo tratteremo dell'uso plausibile e dell'applicazione di una serie principi, o valori, nella nostra scuola, «La scuola immaginata». Provate a immaginare con noi.
Questo principio, come i futuri, sarà di ispirazione per una Carta Studentesca redatta sulla falsa riga della Carta di Clan di ambito scoutistico.
Il Manuale della Branca scout R/S dice a proposito della Carta di Clan:
È il documento identitario della comunità R/S e ne orienta le azioni facendo sintesi delle esperienze vissute, delle idealità condivise, dei bisogni analizzati e degli obiettivi da raggiungere, che ispireranno la programmazione del clan/fuoco. Attraverso la firma, ogni rover e scolta afferma l’adesione individuale alla carta di clan; questo momento sancisce il passaggio dal cammino sui passi di scoperta a quello sui passi di competenza. […]
Si ispira a ideali chiari e condivisi: la Legge e la Promessa scout, il Vangelo, la chiamata all’impegno e al servizio in funzione di specifici bisogni ed emergenze del territorio, il valore della strada e della comunità.
Il principio oggetto di questo articolo in particolare aiuterà ad approfondire meglio alcuni temi che riguardano direttamente e più o meno strettamente la sua ampia sfera di applicazione legata a termini come "cura", "rispetto", "il sé", "gli altri", "la comunità", "l'ambiente", "il noi". Il principio aiuterà anche a scandagliare ed approcciare la gestione dei temi sollevati. Permetterà di meglio comprendere la messa in pratica di strategie di gestione delle situazioni che capitano spesso nella scuola e fuori di essa. Tale riflessione in fine favorirà l'evidenziazione dei rischi legati alle tematiche che emergeranno. L'elenco di temi che segue è composto di sotto-principi derivati dal principale e di rischi da dover attenuare, e serve a dare lo spunto alla riflessione sul principio proposto.
La corretta e consapevole raccolta differenziata dei rifiuti
Spiegazioni delle diverse tipologie di rifiuti tradizionali e di rifiuti speciali
Il rispetto per gli ambienti, i bagni, le porte e gli spazi comuni
La salute personale, la salute pubblica e l'igiene
Anoressia e bulimia, disturbi alimentari, corretta conoscenza di come nutrirsi
Spreco del cibo
Far colazione da soli e cenare soli o pranzare insieme
Il tabagismo, il consumo di nicotina mediante le sigarette elettroniche
Le dipendenze
La pulizia dei banchi utilizzati per una attività e per lo studio, l'eliminazione di eventuali scritte, la pulizia della propria postazione PC
La pulizia dell’aula al termine dell'ora di lezione
Esempio: la pulizia dell'aula è già pressi nelle scuole alberghiere durante le ore di "Laboratorio di cucina".
Il linguaggio corretto nei confronti degli altri
I furti
La risistemazione degli strumenti di lavoro, la loro manutenzione, la manutenzione degli ambienti e delle apparecchiature di lavoro ecc…
La pulizia della sporcizia più minuta sparsa per i pavimenti di tutto l'istituto, negli armadietti, dietro ai termosifoni ecc…
Venire a scuola coi mezzi pubblici per inquinare meno e conoscersi meglio, per prendersi il tempo per parlare
Tutte le situazioni sopra evidenziate avvengono quotidianamente in ogni scuola del mondo, ogni anno. Si possono dunque prevedere e gestire. Tutto ciò che nella scuola può essere previsto può anche essere pianificato e programmato a priori, e di conseguenza inserito nella programmazione didattica e nella quotidianità delle lezioni, anche perché costituisce occasione preziosa di istruzione e apprendimento concreto all'interno del più ampio quadro educativo.
Tali attività rientrano a pieno titolo anche nello svolgimento delle lezioni quotidiane delle materie tecniche. Sto pensando ai Centri di Formazione Professionale e anche a tutti gli istituti che hanno laboratori come quello di "Laboratori tecnologici ed esercitazioni". L'INDIRE a proposito delle finalità di tale materia infatti ci ricorda:
Il preciso riferimento al reale contesto produttivo d’interesse permette di:
padroneggiare l’uso degli strumenti, delle tecniche e dei linguaggi caratteristici delle filiere,
affrontarne e risolverne gradualmente le problematiche principali,
analizzarne i processi produttivi/organizzativi e realizzare oggetti tecnici o intervenire su di essi o sulla relativa produzione.
I temi sopra evidenziati riguardano anche le competenze di cittadinanza, come evidenziato dalla legge 92/2019. Essa prevede la realizzazione di alcune misure aggiuntive per garantire una migliore applicazione del disposto normativo nelle scuole.
2. Da dove nasce la riflessione sui principi e sui valori
La riflessione su valori e principi prende le mosse dalle parole di Bruno Ciari sulle tecniche educative e sui valori. Ciari nella sua opera "Le nuove tecniche didattiche" si chiede:
Che cos’è dunque una tecnica educativa? […]
In definitiva (ci si perdoni l’insistenza su questo punto) la tecnica non è altro che la realizzazione dei valori, i quali non esistono affatto “per sé”, come nell’iperuranio platonico, ma solo in quanto si attuano nella vita di scuola. (n.d.r. grassetto mio) Le tecniche sono così riscattate da una loro funzione meramente strumentale, alla quale vien subito da pensare data l’accezione corrente del termine. Esse non stanno al servizio di certi valori, ma sono i valori stessi. In quanto tali (ripetiamo), non sono adoperabili da chicchessia per finalità diverse; sono mezzo e fine al tempo stesso. O si accettano in questa loro unità sintetica, o si distruggono.
Il secondo ispiratore della riflessioni sui valori è un monaco buddista giapponese, direttore anche di una scuola dell'infanzia con numerosi alunni BES. Egli nel suo libro "Lezioni del Buddha per raggiungere la serenità in 3 mesi: 90 esercizi per rendere meravigliosa la vita di tutti i giorni", edito in Italia da Vallardi, definisce i valori come "linee guida di comportamento". Ognuno di noi dovrebbe darsi nella vita delle linee guida di comportamento. Ciò vale anche per una comunità e ancor di più per una comunità educativa.
Vi rivelo un segreto: tutto è iniziato grazie al professor Masanobu Fukushima, che mi insegna e mi fa notare sempre qualcosa di nuovo. In un suo seminario ha assegnato il compito di «stabilire la propria linea di condotta in dieci punti». Ho quindi iniziato a riflettere: «Quale sarà la linea di condotta che più mi si addice?» Da buon buddhista, ho pensato di prendere spunto dagli insegnamenti del Buddha e di trarre ispirazione da saṇgaha-vatthu e pāramitā. Così, riportando queste virtù una per una, ho stilato il seguente elenco di dieci norme a possibile guida del nostro comportamento: […]
3. Da dove iniziare a mettere in pratica i principi
3.1 Primo passo
Perché non provami ad ipotizzare dei valori da proporre? magari abbinati a delle pratiche, o tecniche didattiche che dir si voglia?
Ora li sto chiamando valori. Fino ad adesso li ho chiamati anche principi. Qualcuno potrebbe pure definirli regole o da essi definire una manciata di regole. Ciò che conta è che a partire da essi si stabiliscano e si derivino regole di comportamento sempre attuali insieme ai ragazzi e non a prescindere da essi.
Il corpo docente assieme a tutti gli educatori e al personale della scuola dovrebbe partire dalla definizione di principi chiari, allo stesso modo di quanto fatto dal «Nuovo Index per l'inclusione» edito in Italia da Carocci Editore.
Il primo passo da compiere, una volta stabiliti tutti i principi dell'istituto sarà quello di mostrarli. In primo luogo attraverso il sito web ufficiale della scuola, con l'allestimento di una pagina web apposita, nonché inserendoli nella narrazione della proposta formativa e nel racconto delle attività quotidiane della sezione news, o progetti, o anche sui profili social della scuola.
In secondo luogo i principi andrebbero sempre mostrati, descritti ed elencati fin dal primo contatto coi nuovi potenziali studenti, ovvero fin dal primo Open Day e ad ogni Open Day.
Per ciascun valore e per tutti i valori assieme si dovrebbe:
Mostrare il valore come elemento fondamentale della scuola
Spiegare il valore brevemente
Comunicare che l'elenco dei valori sarà letto tutti insieme
Comunicare che l'elenco dei valori dovrà essere sottoscritto dall'adulto che iscriverà lo studente
Illustrare il «Progetto biennale/triennale della Carta studentesca»
I valori non potrebbero essere elementi fondamentali al pari di quelli fisicamente costitutivi dell'istituto come i laboratori, gli ambienti didattici e la proposta formativa?
Questa non potrebbe forse costituire l'occasione per far scrivere ai ragazzi stessi le norme e le regole di vita e di comportamento della scuola ispirate a valori e tecniche didattiche cui essi stessi hanno aderito fin dal primo giorno in cui hanno sentito parlare della scuola, fin da quando ne sono venuti a conoscenza dal sito e dalla presentazione degli stessi durante l'open day ed hanno poi deciso di scegliere quella specifica scuola?
Riuscite a immaginare un momento solenne in cui i ragazzi di prima fanno una promessa consapevole e i più grandi la rinnovano?
Questa promessa potrebbe poi costituire la base, insieme ai valori e alle tecniche, sulla quale costruire a distanza di qualche anno la nuova "Carta studentesca", una carta che li rappresenti e rappresenti meglio le loro specifiche esigenze legate alle esperienze vissute personalmente.
E le altre scuole quale valori propongono all'Open Day? Quali valori hanno magari scritti sui muri?
3.2 Secondo passo: la Carta Studentesca
Stendere assieme ai ragazzi del 4° e 5° anno la Carta Studentesca, sulla falsa riga della già citata carta di clan, facendo partecipare i ragazzi di 3ª ad alcune sedute importanti relative alla stesura della carta: il primo incontro con tanto di spiegazione da parte dei ragazzi più grandi di cosa sia, la firma della carta ecc…
Questa ipotesi prevede una stesura nuova ad anni alterni. Si potrebbe anche ipotizzare di far partecipare alla stesura gli alunni della 3ª, 4ª e 5ª annualità così da realizzare una nuova carta solo ogni ogni tre anni.
3.3 Terzo passo: l'integrazione nella pratiche quotidiane di insegnamento/apprendimento
I temi citati sono molti e rientrano a vario titolo in diverse discipline anche tecniche come l'«Organizzazione e gestione dei processi produttivi», la «produzione e la pianificazione», il «Project management organizzativo». Seppur quelle elencate non sia materie insegnate alle scuole superiori, i temi che esse affrontano, in ambito aziendale, sono strettamente connessi anche con quelli dell'elenco iniziale di questo articolo che fanno invece parte della vita scolastica.
Tra le materie curricolari nelle quali si potrebbero trattare i temi proposti collegati al principio «Cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente», vi sono:
Scienze integrate
TIC, Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, previste nelle ore di matematica
Laboratori tecnologici ed esercitazioni
Diritto
Organizzazione aziendale
Economia
I valori si possono declinare per la specifica materia oppure si possono affrontare in dei momenti ritagliati appositamente come approfondimenti di Educazione alla cittadinanza attiva. Materia questa che va svolta trasversalmente. Probabilmente sarebbe anche opportuno trattare le tematiche in compresenza quando possibile.
3.4 Riflessione critica a latere
Gli adulti quando organizzano un evento si procurano tutto il materiale, ma spesso di dimenticano della conclusione dell’evento, dello smaltimento dei rifiuti, della riorganizzazione e della pulizia degli spazi. A riguardo mi viene in mente il festeggiamento che davanti alla scuola si fa ogni anno al termine degli esami stappando diverse bottiglie di spumante, sporcando i marciapiedi, sporcando le porte e i muri della scuola. Nessuno dei partecipanti pensa o programma di ripulire. Non frega niente a nessuno.
Durante gli esami di stato di quinta e in particolar modo durante la prova al computer, ai ragazzi vengono fornite istruzioni su come cominciare, quali software utilizzare, qual è la consegna del compito, dove salvare i file, ma nessuno pensa mai di indicare loro come riportare la postazione alla situazione iniziale, come cancellare i file creati, come ripulire il desktop.
Anche le consegne dei compiti di materie culturali e di materie tecniche mostrano come cominciare ma non indicano mai espressamente ed esplicitamente come terminare un lavoro. Quando i ragazzi sono a casa però c'è qualcuno che gli ricorda sempre di pulire dopo aver sporcato.
Queste riflessioni valgono ancora di più se si pensa alle scuole tecniche e professionali. In queste scuole i ragazzi lavorano spesso a progetti, tesine e simulazioni d'esame legate al mondo delle aziende. Studiano i modelli e i framework come il Business Model Canvas, la journey map dell’utente, ma si omette loro di insegnare il ciclo di vita del prodotto che comprende ovviamente anche lo smaltimento. Grave mancanza.
Potrebbe sembrare che gli insegnati siano disattenti o peggio ancora che non comprendano appieno le dinamiche e i processi dei sistemi digitali e dei sistemi economici del mercato globale. Anche per loro affinché non li si colga impreparati c'è bisogno di formazione riguardo ai temi elencati in principio in questo articolo. E non deve mancare nemmeno una riflessione in merito ad essi.
4. Conclusione
Invito vivamente i lettori ad approfondire il tema dei principi, dei valori e dell'inclusione leggendo i seguenti testi:
COLICCHI ENZA (2021), I valori in educazione e in pedagogia, Carocci editore
FELINI DAMIANO (2020), Teoria dell'educazione. Un'introduzione, Carocci editore
REBOUL OLIVIER (1995), I valori dell'educazione, Editrice Àncora Milano (ed. or. Les valeurs de l'éducation, 1992)
BOOTH TONY, AINSCOW MEL (2014), Nuovo Index per l'inclusione. Percorsi di apprendimento e partecipazione a scuola, Carocci Editore, edizione italiana e traduzione a cura di Fabio Dovigo (Ed. or. _Index for Inclusion: Developing Learning and Partecipation in Schools, 20113)
DOVIGO FABIO (2017), Pedagogia e didattica per realizzare l'inclusione. Guida all'Index, Carocci editore
#scuola #educazione #valori #brunociari #costituzione #mariolodi #didatticaattiva #tecnichedidattiche #CartaStudentesca #carta-di-clan #pedagogia
Share this post